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Apparato per l’acromatismo su colonna di ottone
Apparato per l’acromatismo su colonna di ottone
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1 Apparato per l’acromatismo su colonna di ottone

n. 294 / 1871 - £ 45,00 ( Vol. I n. 262 )

160x130x300

Apparatus for achromatism on a brass column

A device with a total reflection prism, used to obtain images without the effects due to the light dispersion, because the system is achromatic.

L’apparato è costituito essenzialmente da un prisma a riflessione totale; tale prisma è a sezione di triangolo rettangolo isoscele avente le facce, che formano l’angolo diedro retto, trasparenti e le restanti schermate tramite delle lastre annerite. Su queste ultime facce il sistema ottico presenta due fori filettati che permettono di fissarlo, con opportune viti zigrinate, alla colonna di ottone nella cui cavità è inserito. Una finestra, ricavata nella superficie laterale della colonna stessa, consente di vedere il suddetto sistema ottico. Quest’ultimo è poi in grado di ruotare di piccoli angoli intorno all’asse trasversale definito dalla congiungente le viti di cui è dotato. La colonna di ottone è aperta ad una sola estremità; tale apertura permette alla luce di attraversare il dispositivo sino a raggiungere il prisma.

Se un pennello di luce incide perpendicolarmente una delle due facce del diedro retto, esso penetra nel prisma senza rifrangersi e giunge sulla faccia annerita, posta di fronte all’angolo retto, formando un angolo di 45° gradi con la normale. Il pennello di luce viene totalmente riflesso, incide normalmente l’altra faccia trasparente del diedro ed emerge secondo una direzione perpendicolare a quella di incidenza iniziale.

La faccia annerita funge da specchio con la differenza che, in questo caso, l’immagine risulta molto più nitida di quella ottenuta con uno specchio ordinario poiché si riduce l’indebolimento dell’intensità del raggio luminoso.

L’immagine che si ottiene osservando, attraverso il prisma, un oggetto posto su un piano perpendicolare al dispositivo, risulta capovolta, priva degli effetti dovuti alla dispersione della luce, in quanto il sistema è acromatico. I prismi infatti non vengono solo utilizzati per analizzare lo spettro della luce ma anche per capovolgere le immagini o per ribaltarle o per deviarle come farebbe una lastra a facce piane e parallele. I prismi destinati a capovolgere le immagini sono utilizzati nei cannocchiali e nei binocoli, mentre quelli a riflessione totale possono servire come ‘camere lucide’ per disegnare degli oggetti, come avviene nella camera chiara dell’Amici.

 
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