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Prisma di vetro con montatura metallica a sezione triangolare di dimensioni diverse
Prisma di vetro con montatura metallica a sezione triangolare di dimensioni diverse
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29 Prisma di vetro con montatura metallica a sezione triangolare di dimensioni diverse

44x16x40 - 44x8x40

Glass prisms with a metallic frame with triangular section and of different dimensions

A series of two glass prisms, with isosceles triangular section, with a different opening angle, equipped with metal fittings on three faces. They were used for experiments in optics. The possibility to detour a white light ray without wasting it is an extremely important result in the study and building of lenses.

Serie di due prismi di vetro, a sezione triangolare isoscele, con angolo di apertura diverso, dotati di montatura metalliche su tre facce.

Essi venivano utilizzati per esperienze di ottica. In particolare, se disposti in opposizione ed eventualmente saldati fra loro con mastice trasparente (balsamo di Canadà), costituiscono un prisma acromatico, cioè un sistema ottico capace di deviar la luce bianca senza disperderla. Due prismi identici in opposizione equivalgono ad una lastra in quanto si compensano le deviazioni subite dal raggio luminoso e la luce dispersa dal primo viene ricomposta dal secondo. Due prismi aventi lo stesso angolo di rifrangenza ma costituiti di materiale diverso, ad esempio vetro crown e vetro flint, determinano un’uguale deviazione delle radiazioni medie ma dispersioni marcatamente diverse, maggiore in corrispondenza del vetro flint.

Se si sceglie un prisma di vetro flint con angolo di rifrangenza convenientemente ridotto in modo da produrre uno spettro della stessa ampiezza di quello ottenuto utilizzando un prisma di vetro crown, posti in opposizione, si compensano le dispersioni ma non le deviazioni. La luce bianca incidente viene ricomposta in uscita e subisce una deviazione uguale alla differenza delle deviazioni dei singoli prismi.

Newton riteneva che il fenomeno della deviazione e della dispersione prodotti da un prisma fossero sempre associati ed inseparabili, in quanto legati da una legge di proporzionalità qualunque fosse la sostanza costituente i prismi. Fu l’ottico J. Dollond il prima a rilevare l’errore, facendo esperimenti con prismi di sostanze diverse fino a realizzare un prisma acromatico.

Potere deviare un raggio di luce bianca senza disperderlo è risultato di fondamentale importanza nello studio e nella costruzione delle lenti.

 
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