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Oscillatore A.F. completo
Oscillatore A.F. completo
ALTRI STRUMENTI DI ELETTRICITà E MAGNETISMO

70 Oscillatore A.F. completo

n. 790 / 1942 - £ 389,00 ( Vol. IV n. 9781 )

210x210x175 Società Scientifica Radio Manens

A.F. complete oscillator

A valve radio-receiving set whose functioning is based on the characteristic property of an oscillating circuit.

Apparecchio radio-ricevente a valvola in cui sono evidenti le seguenti componenti: un condensatore ad armatura variabile azionato da una manopola selezionatrice di frequenze, un’induttanza inserita in una struttura di sostegno, dei condensatori di forma circolare, sui quali è incisa la scritta "Società scientifica Radio Manens", e una valvola termoionica con la funzione di raddrizzare e amplificare l’onda modulata. I componenti sono connessi con cavi elettrici di cui alcuni fissati, come tutto il sistema, ad una base di legno di forma quadrata ed altri liberi e terminanti con pinze a coccodrillo.

L’alimentazione del ricevitore avviene tramite accumulatori collegati ai circuiti delle varie sezioni per mezzo di spinotti inseribili nelle boccole, di colore diverso, presenti su un frontalino fissato alla base.

Il funzionamento dell’apparecchio è fondato sulla proprietà caratteristica di un circuito oscillante, che consiste nella produzione di corrente oscillante di altissima frequenza.

L’apparecchio veniva utilizzato per dimostrazioni didattiche.

Il fisico tedesco H. Hertz (1857-1894), utilizzando circuiti oscillanti da lui ideati, tra il 1886 e il 1889, fece le prime verifiche sperimentali della teoria elettromagnetica della luce sintetizzata dal fisico scozzese J. C. Maxwell (1831-1879). Una verifica più accurata dell’ipotesi maxwelliana fu eseguita, solo nel 1893, da parte del fisico bolognese Augusto Righi (1850-1920) grazie a modifiche e perfezionamenti da lui stesso apportati nella strumentazione usata per mezzo dei quali egli giunse all’ideazione di un nuovo oscillatore che permise di ridurre la lunghezza d’onda generata dall’oscillatore hertziano. Nell’autunno del 1894 Marconi si era posto il problema di comunicare a distanza con le onde hertziane, problema che nessun ricercatore al mondo era riuscito a risolvere. Allo scopo impiegò gli oscillatori noti (quelli di Hertz e Righi) come deboli sorgenti di onde elettromagnetiche, per poter affinare al massimo la sensibilità dello strumento ricevente e inventò una nuova sorgente di onde elettromagnetiche, l’oscillatore verticale asimmetrico, meglio conosciuto come antenna marconiana in quarto d’onda. Questo nuovo sistema di trasmissione a distanza permise a Marconi di avanzare ufficialmente la prima richiesta internazionale di brevetto sull’unico sistema di ricetrasmissione per mezzo delle radio-onde: la radio.

In seguito, con la commercializzazione di ricevitori più semplici, affidabili e soprattutto più economici, la radio ebbe una notevole diffusione.

 
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