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Macchina di Holtz
Macchina di Holtz
ALTRI STRUMENTI DI ELETTRICITà E MAGNETISMO

57 Macchina di Holtz

n. 344 / 1875 - £ 230,00 ( Vol. I n. 373 )

880x450x600 /  Lenoir e Forster - (Vienna)

Holtz’s machine

Electrostatic machine, built by Holtz in 1865, used to transform mechanical energy into electric energy.

La macchina è costituita da due dischi di vetro coassiali, verniciati con uno strato di gommalacca; uno è fisso e presenta due armature di carta e due aperture, l’altro è messo in rotazione, con trasmissione a cinghia, per mezzo di una manovella. Quattro pettini, due collegati tra loro da un’asta metallica (conduttore diametrale) e gli altri collegati ad uno spinterometro, completano l’apparecchiatura che è sostenuta da un telaio in legno.

Per il funzionamento della macchina è necessario fornire ad una delle armature di carta una carica di innesco, anche debole, e mettere a contatto le sfere dello spinterometro. Supponendo di aver caricato negativamente una delle armature mobili il pettine ad essa affacciato, per fenomeni di polarizzazione e induzione, si carica positivamente e l’altro, ad esso collegato, negativamente, in modo tale da caricare così positivamente l’altra armatura.

L’uso dello spinterometro e la rotazione del disco permettono l’accumulo delle cariche su entrambe le armature. Se si allontanano poi le sfere dello spinterometro, si provoca una serie di scintille che evidenzia la presenza di una forte differenza di potenziale fra di esse.

Due bottiglie di Leyda potevano essere eventualmente collocate sui dischetti di ottone posti sulla base della macchina, per rendere più intense le scariche. La macchina, costruita nel 1865 dal fisico tedesco W.Holtz (1836-1913), venne in seguito migliorata con l’introduzione di un conduttore diametrale a pettini così da assicurare la continuità del funzionamento e da mantenere inalterato il segno della carica presente su ciascuna armatura. Due conduttori cilindrici che si ergono dalla base servivano probabilmente o per sfruttare la differenza di potenziale generata tra le sferette o per trasformare energia elettrica in energia meccanica.

 
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